giovedì 4 agosto 2011

Diario di Gioco 142

Ok, abbiamo un vincitore. La prestigiosa gara di "Gioco con minore interazione tra i giocatori" vede trionfare, finalmente e in maniera assolutamente certa, "I coloni di Catan - Il gioco di dadi". Già nella sua più nota incarnazione è un gioco con una componente di fortuna piuttosto ampia, ma qui raggiungiamo nuove vette. O nuovi abissi, fate voi.

Da Giocando 2011

Ogni giocatore ha una scheda in cui c'è un percorso di strade, colonie e città. A turno si tirano i dadi, cinque dadi con le solite pecore, legni, mattoni, rocce, grano e oro. E' possibile tirare i dadi tre volte, scegliendo se tenere qualche risultato o meno, dopodiché con quello che si è tirato si acquistano le strade, o se è possibile e si sono raggiunte le colonie o le città.

Come dicevo l'interazione tra i giocatori è assolutamente nulla, quello che hanno fatto o costruito non ha alcuna rilevanza su quello che farai tu, alla fin fine dipende da quello che tiri...

A onor del vero bisogna aggiungere la meccanica del cavaliere, ovvero la possibilità di cambiare un dado in una specifica risorsa a patto di aver precedentemente acquistato il cavaliere corrispondente. Non che questo lo salvi eh, ma le cose vanno dette tutte.

2 commenti:

  1. Ti devo dire che non mi aveva mai entusiasmato... Questione di puro istinto - non ho mai letto le regole, nè l'ho provato - ma per un motivo o per l'altro me ne sono sempre tenuto lontano. Il che è strano, perché la meccanica dei giochi di semplici dadi mi è sempre piaciuta.

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  2. Guarda, a me "Coloni di Catan" non spiace, e il gioco di carte non è malaccio.

    Ovvio hanno dei grossi limiti, ma inquadrati nella loro nicchia non sono da buttare.

    Questo si, decisamente... uno Jazzie semplificato, edulcorato della parte divertente.

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